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mercoledì 23 settembre 2015

IMMIGRAZIONE: GLI SCHIAVI DI RISERVA DEL CAPITALISMO





Nel 1973, poco prima di morire, il presidente francese Georges Pompidou ha ammesso di aver aperto le cateratte dell’immigrazione, su richiesta di un certo numero di grandi imprenditori, come Francis Bouygues, che era desideroso di approfittare di manodopera docile ed economica, priva di coscienza di classe e di qualsiasi tradizione di lotta sociale. 

Questa mossa aveva lo scopo di esercitare una pressione al ribasso sui salari dei lavoratori francesi, ridurre il loro zelo nel protestare, e in aggiunta, spezzare l’unità del movimento operaio. I grandi capi, aveva detto, “vogliono sempre di più.”

lunedì 21 settembre 2015

Le ONG dell'ebreo Soros distribuiscono in Turchia manuali a chi vuole immigrare clandestinamente



Su una spiaggia nell’isola greca di Lesbo, giornalisti del canale televisivo Sky News hanno scoperto un piccolo vademecum distribuito ai candidati per l’immigrazione clandestina con suggerimenti, mappe, numeri di telefono e consigli per attraversare illegalmente l’Europa.
  Questo manuale distribuito dalla ONG w2eu (“Welcome to Europe” – Benvenuti in Europa) era stato dimenticato da un clandestino tra giubbotti abbandonati e gommoni perforati. In copertina, un giovane uomo su una spiaggia al tramonto, rivolto verso il mare, con i piedi vicino ai remi della barca che servirà per fare la traversata.

mercoledì 9 settembre 2015

EMERGENZA PROFUGHI: IL RICATTO DEGLI USA ALL'EUROPA





di: Riccardo Percivaldi

Nel nostro articolo precedente abbiamo analizzato le motivazioni storiche e geopolitiche che rendono il possesso dell’Heartland una questione d’importanza strategica per gli Stati Uniti. Abbiamo visto che a questo scopo, il mantenimento del controllo dell’Europa, ottenuto con la Seconda guerra mondiale, svolge un ruolo decisivo. Per cingere d’assedio la Russia e per impedire che l’Europa, “testa di ponte democratica in Eurasia”, si liberi dalle catene di Bruxelles, le ONG, finanziate dal dipartimento di Stato americano e da Soros, si sono attivate per fomentare la crisi in Ucraina e l’emergenza profughi. In entrambi i casi lo scopo è duplice. Primo, quello di destabilizzare l’Europa per ricattarla ed indurla a spalleggiare qualsiasi iniziativa di Washington. Secondo, quello di indebolire un rivale geopolitico sprofondandolo nel caos e nelle rivolte interne.

Da mesi gli Stati Uniti cercano con ogni tipo di provocazione di far saltare gli accordi di Minsk. Sin dall’inizio gli strateghi di Washington miravano a far deflagrare il caos in Ucraina per indurre gli stati europei a intervenire militarmente con la scusa di proteggere i propri confini contro una fantomatica aggressione della Russia.