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mercoledì 13 aprile 2016

L’Austria non vuole subire l’invasione ed il Governo austriaco ha deciso di blindare la sua frontiera al Brennero




di: Luciano Lago

Di fronte alle notizie che arrivano dal Mediterraneo, dove le navi della Marina Italiana, in prossimità delle coste della Libia, continuano ad imbarcare tutti i giorni migliaia di africani clandestini, l’Austria rompe gli indugi ed alza il muro anti-migranti al Brennero. Vienna ha iniziato già da qualche giorno i lavori accelerati per la costruzione di una barriera per limitare, in caso di necessità, l’accesso di migranti provenienti dall’Italia.

“La struttura – ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac all’agenzia Apa – avrà una lunghezza di 250 metri e comprenderà l’autostrada, come anche la strada statale”. Al valico italo-austriaco sono già stati smontati i guardrail e in una prima fase di lavori sarà anche modificata la segnaletica stradale. I controlli del traffico leggero e pesante saranno effettuati in un parcheggio a nord del confine. “Nei prossimi giorni sarà anche allestito un centro di registrazione. I controlli – ha detto Tomac – potrebbero partire a fine maggio, ma sarà il ministero degli interni a Vienna a stabilire l’effettivo avvio”.



Per quanto riguarda la rotta balcanica, gli osservatori di Vienna avevano rilevato che, come si afferma in un rapporto dei servizi segreti austriaci, “la Turchia non sta cooperando nella gestione dei rifugiati”, aggiunge inoltre che “il Paese(l’Austria) rischia di trovarsi con circa 500 mila profughi bloccati dentro i nostri confini”. E’ probabile che la lettura di quel rapporto ha spinto il cancelliere di Vienna, Feymann, a chiudere le frontiere, nonostante le proteste di Berlino. “Se la Merkel vuole i profughi”, ha detto Feymann, “se li vada a prendere direttamente in Grecia, l’Austria non è la loro sala d’aspetto”. La Merkel era rimasta molto offesa per le dichiarazioni degli esponenti austriaci.

In riferimento alla situazione del Mediterraneo, risultano altrettanto allarmanti i rapporti dei servizi che parlano di circa 400.000 migranti in Libia ammassati e pronti ad imbarcarsi per entrare in Italia e da lì, in grande maggioranza, proseguire verso la rotta Austria-Germania. Di conseguenza il Governo austriaco, sotto la spinta della propria opinione pubblica, ha deciso di correre ai ripari e chiudere la frontiera con l’Italia.

La chiusura del Passo del Brennero, una delle più trafficate vie di trasporto in Europa, potrebbe avere grosse ripercussioni e conseguenze imprevedibili. Qualche giorno fa il vicecancelliere Mitterlehner ha ricordato che le decisioni austriache in materia di controlli ai confini sono state prese “per motivi di urgenza e necessità”. Ribadendo l’impegno del governo di Vienna per una soluzione europea, Mitterlehner ha poi aggiunto che “occorre fare in modo che non si creino rotte alternative a quella dei Balcani, e dove esse già ci sono è fondamentale effettuare controlli più rigidi”.

































Per quanto riguarda i controlli, il direttore della polizia tirolese, Helmut Tomac, ha affermato: “Faremo il possibile – ha concluso Tomac – affinchè vi sia la massima cooperazione con i colleghi italiani”.

Per effetto delle decisioni di Vienna, si levano alte le proteste da parte del Governo italiano ed il ministro Alfano, fedele esecutore delle direttive europee, ha già preparato, in accordo con Renzi, una missiva per Bruxelles con cui si segnala il comportamento dell’Austria come una violazione dei trattati europei.


Secondo Alfano e Renzi, con il placet anche della Boldrini e di Mattarella, sarebbe perfettamente normale prelevare dalle coste libiche alcune centinaia di migliaia di africani, migranti economici in massima parte, per farli sbarcare in Europa, senza controlli ed identificazione, in modo che possano circolare liberamente e scegliere dove andarsi a stabilire, in base alla convenienza economica. Da notare che in massima parte i migranti sono maschi ed in età di leva, dai 17 ai 32 anni, molte minore il numero di donne e bambini, ma questo non impensierisce le autorità italiane.






I due burattini del  governo di occupazione Renzi e Alfano, che eseguono le direttive delle centrali mondialiste ebraiche, facendo invadere l'Italia da orde di clandestini di cui spesso non si conosce neanche l'identità.



In Austria, come nella Repubblica Ceka, in Slovacchia, in Polonia, ecc.. non si vogliono sunbire le conseguenze di questa ondata migratoria, anche se l’accoglienza di questa migrazione di massa è vivamente consigliata dall’ONU, dal Vaticano, dal FMI, da Washington e dagli altri organismi sovranazionali e mondialisti.

Nel dibattito che si sviluppa a proposito dell’immigrazione, nessuno in Italia, fra i grandi opinionisti dei media, si pone il problema di voler vedere cosa si nasconde dietro questa ondata migratoria, chi la muove, per quali interessi e con quali obiettivi.
“Annegheremo l’Europa con una marea di migranti”, questa era stata la minaccia chiara e concisa che aveva lanciato alcuni mesi fa lo Stato Islamico. Una affermazione che non si è saputa o non si è mai voluta prendere sul serio ma che disgraziatamente sembra divenire realtà.


I media europei hanno battezzato questa come la più grande “crisi migratoria” cui abbiamo assistito dalla Seconda Guerra mondiale, una tragedia umanitaria che avuto la sua origine immediata nell’arrivo massiccio in Europa di popolazioni provenienti da diversi paesi e diverse aree geografiche (Africa, Medio Oriente e Asia centrale), per la maggior parte di osservanza mussulmana sunnita con una diversa estrazione secondo i paesi di provenienza.
In realtà dietro questa “crisi migratoria” sembra esserci molto di più: una strategia pianificata di destabilizzazione di alcuni paesi europei con l’utilizzo dell’arma delle migrazioni di massa. Alcuni lo avevano previsto ma erano rimasti inascoltati.


Nell’ondata migratoria si celano una serie di infiltrazioni di elementi terroristi islamici, salafiti, che potrebbero svolgere il ruolo delle cellule eversive che vengono immesse in Europa per sviluppare potenziali attività terroristiche come già accaduto a Parigi e Bruxelles.
Il fattore religioso, dell’islamismo sunnita radicale, attualmente rappresenta una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, un fattore che sta destabilizzando nella fase odierna il Medio Oriente ma che rappresenta una componente esplosiva anche in molti paesi europei.

 
La Turchia, il regime di Erdogan e la sua mania di espansione neo ottomana, favorita per motivi geopolitici dalla politica di Washington, non è estranea a quello che sta accadendo nei Balcani come non è certo estranea a quanto accade in Siria ed in Iraq, anzi recita la parte del mandante dei gruppi terroristi assieme all’Arabia Saudita ed agli Stati el Golfo.
Tutto questo però non è nelle preoccupazioni del Governo Italiano, interessato a favorire il flusso della migrazione anche per motivi inconfessabili che vanno dalla disponibilità di una nuova massa di manovra, sia come mano d’opera a basso costo, sia come possibile platea di consenso, oltre che per il business delle cooperative.





Fonti:      Telegraph


The Local



Fonte articolo:  controinformazione.info

1 commento:

  1. traditori della patria presto per voi arriverà la condanna che meritate

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