Pagine

Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post

martedì 6 novembre 2018

I manipolatori occulti, ieri e oggi


di: Flavia Corso

Sono passati circa sessant’anni dalla pubblicazione del libro I persuasori occulti di Vance Packard. Era il 1957, e il giornalista e sociologo statunitense aveva deciso di prendere in esame i meccanismi che regolavano i consumi del popolo americano. A pochi anni dalla fine della guerra, ci si preparava infatti al boom economico che avrebbe caratterizzato gli anni ‘50. Il mutamento radicale della società aveva però messo in crisi gli esperti di comunicazione dell’epoca. Con l’avvento della produzione di massa, le aziende sentivano il bisogno di incrementare le vendite al fine di raggiungere un numero sempre maggiore di potenziali consumatori. 

mercoledì 21 ottobre 2015

La societa moderna: la Fabbrica della depressione





"Una società malata non può che produrre malati, riconoscere questo semplice fattore è gia un unizio di guarigione".



dott. M. Schwartz
 
 
La nostra società è in preda ad un'epidemia di depressione. I numeri sono piuttosto sconcertanti. Oltre il 20% della popolazione americana sperimenterà almeno un episodio di ciò che definiamo depressione clinica. Per poter comprendere e superare il fenomeno, è necessario esaminarlo più in profondità. 

La mia tesi è - in primo luogo - che i valori della nostra società ci inducono a vivere in modi che sono - effettivamente - intristenti. In secondo luogo, gran parte di ciò che definiamo depressione clinica, in realtà non corrisponde alla definizione.

giovedì 16 ottobre 2014

Il significato degli archetipi,l'inconscio collettivo e la legge di sincronicità







Jung ha sempre parlato di dominanti dell’inconscio collettivo e di immagini primordiali. Con questi termini Jung intendeva indicare motivi tipici che si ripetono spesso nei miti, nelle leggende, nelle favole ma anche, a livello personale, nei sogni, nelle fantasie e nelle visioni (più tipiche dei deliri di soggetti gravemente ammalati).

Secondo Jung tutto ciò esprime un modo tipico e universale che governa il comportamento degli essere umani in ogni tempo e luogo.
In seguito Jung, per esprimere quanto sopra cominciò ad usare il termine archetipo (dal greco antico ὰρχέτυπος col significato di immagine: tipos (“modello”, “marchio”, “esemplare”) e arché (“originale”); in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l’idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano.