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giovedì 2 maggio 2019

La libertà come veleno della società odierna












Anche nel passato, noi fummo i primi a gettare al popolo le parole d'ordine: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Parole così spesso ripetute, da quel tempo in poi ,da pappagalli ignoranti accorrenti in folla da ogni dove intorno a quest'insegna. Costoro, ripetendole, tolsero al mondo la prosperità e all'individuo la vera libertà personale, che, prima, era stata così bene salvaguardata, impedendo alla plebaglia di soffocarla.

I Gentili, sedicenti dotti ed intelligenti, non percepirono quanto fossero astratte le parole che pronunciavano, e non si accorsero che queste parole non solo non si accordavano fra loro, ma si contraddicevano addirittura.

 

da: Protocollo 1 i protocolli dei savi anziani di sion



Libertà mal compresa.

Il significato astratto della parola Libertà, rese possibile di convincere le turbe che il Governo non è altro che un gerente rappresentante il possessore- vale a dire la Nazione -; e pertanto può essere messo da parte come un paio di guanti usati. Il fatto che i rappresentanti della Nazione possano essere destituiti, li diede in nostro potere e fece sì che la loro nomina è praticamente nelle nostre mani.

da: Protocollo 1 i protocolli dei savi anziani di sion




di: Emanuele Franz


Oggi viviamo nell’epoca della libertà e mai come negli ultimi 70 anni abbiamo assistito a un vero e proprio culto della libertà come quello che oggi si consacra nel mondo occidentale. Vi sono manifestazioni per le libertà individuali, per la libertà di qualsiasi gruppo di persone, animali, collettività e per la libertà dei popoli. Vi sono statue della libertà e feste della liberazione. Allignano parole come liberismo, liberalismo, libertà di parola, di circolazione, di espressione, di manifestazione, di voto, e così via. Ma libertà da che cosa? Liberazione da
che cosa?

lunedì 12 novembre 2018

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 1)




 
Quando si trovano di fronte a un problema che riguarda l’uso delle facoltà intellettive gli, individui con un forte intelletto mantengono la calma e cercano di raggiungere una soluzione ottenendo fatti che riguardano la domanda. Quelli di mentalità immatura, invece, quando
vengono confrontati allo stesso modo, sono sopraffatti. Mentre il primo risolvera` l’enigma del proprio destino, il secondo dovra` essere guidato come si fa con un gregge di pecore Dipendono quasi interamente dalle cure del pastore. L’apostolo Paolo disse che questi piccoli devono essere nutriti con latte, ma quella carne è il cibo degli uomini forti. La non curanza è quasi sempre sinonimo di infantilismo, mentre la riflessione è simbolica della maturità.


venerdì 6 marzo 2015

La Dea Astarte-Tanit e Baal Hammon











L’isola di Pantelleria è il territorio più meridionale dell’Italia ed è situato virtualmente alla soglia dell’Africa. L’isola ed il suo vino figurano in un’antica leggenda, seconda la quale la dea Tanit, avendo simpatia per Apollo, voleva attrarre la sua attenzione. Lei chiese a Venere cosa poteva fare e la patrona degli amanti consigliò Tanit di scalare l’Olimpo e di pretendere di essere una coppiera. Tanit seguì il consiglio ma, invece di servire ad Apollo l’ambrosia, l’usuale bevanda degli dei, versò il mosto fermentato delle vigne di Pantelleria. Il trucco funzionò ed Apollo non solo notò Tanit ma si innamorò di lei. Da allora, Pantelleria è stata in grado di vantare l'origine di un vino capace di sostituire la divina ambrosia.

mercoledì 19 marzo 2014

Atlantide, Mu, Lemuria,la razza iperborea e le sue ramificazioni







Chi siamo noi o grande saggio?,noi siamo i discendenti di coloro che furono e saranno per sempre,coloro che vennero e ritorneranno;Siamo coloro in cui dimora la scintilla divina,siamo i guardiani della luce,eravamo ad atlantide,ritorneremo nell'era del suo ritorno.

(Tradizioni e cerimonie lupi bianchi)







Al lettore non sarà forse sfuggito come nella letteratura fantascientifica e, in generale, fantastica, affiori ripetitivamente il tema del ‘dopo’: del mondo che ci sarà dopo questo, destinato necessariamente al dissolvimento, con obliterazione della presente civiltà e modo di vita. Questo tema non è tanto nuovo: ai tempi della ‘guerra fredda’, il ‘dopo’ era generalmente presentato come il post-olocausto nucleare, a sua volta prospettato come un ‘fenomeno della natura’, per prevenire il quale non c’era niente da fare. Adesso, la tematica del post-catastrofe ecologica si fa avanti sempre più insistentemente – non senza una valida ragione – presentata anche quella come qualcosa di ‘inevitabile’. Il fatto che masse crescenti di genti civili accettino supinamente questo tipo di cose come ‘fenomeni della natura’ è di per sé un indicatore addizionale che effettivamente stiamo andando incontro a un’epoca di stravolgimento esistenziale: a una cesura nel tempo.