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lunedì 19 febbraio 2024

Il mondo dietro di te’ un film inquietante prodotto dagli Obama

Prodotto da Barack e Michelle Obama, “Il mondo dietro di te” parla del completo collasso dell’America. E, attraverso il simbolismo, il film vuole farci pensare che l’America meriti quel collasso. Ecco uno sguardo al film e ai messaggi inquietanti che nasconde.

Guardare Il mondo dietro di te è un’esperienza infelice. Come innumerevoli altri spettatori, mi ha lasciato ansioso e leggermente terrorizzato. Anche se mi rendo conto che i film thriller dovrebbero causare ansia, non mi ha lasciato sensazioni positive. Al contrario, ci fa solo sentire morti dentro. Perché non c’è divertimento o intrattenimento in questo film, solo la sensazione viscerale che “loro” stiano cercando di dirci qualcosa.

martedì 21 maggio 2019

I rituali dell'elite nel film "True Detective"



nota personale:

A quanti si chiedessero perchè l'elite permette che i suoi rituali oscuri siano rivelati alle masse tramite film e serie tv ecco la risposta:

Il significato della Dissonanza cognitiva:

La dissonanza cognitiva è un concetto della psicologia sociale introdotto da Leon Festinger nel 1957 (e ripreso in seguito da Milton Erickson nell'ambito della psicologia clinica) per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro;

venerdì 20 novembre 2015

A. Watt: Il vero Ruolo delle Stelle dello spettacolo




Estratto da un’intervista ad Alan Watt 

realizzata da Prison Planet

Quando istituirono la Lega delle Nazioni, cioè la struttura che anticipò le Nazioni Unite, affermarono che fosse loro intenzione distruggere l’unità del nucleo familiare. Tutti i lavori ‘non-fiction’ di H.G. Wells promossero questa agenda. Fu proprio lo scrittore britannico a coniare, verso la fine dell’Ottocento, l’espressione ‘amore libero.’ In uno dei suoi scritti affermò che sarebbe stato opportuno promuovere l’amore libero per distruggere e liberarsi dell’unità tipica del nucleo familiare. Una volta che ciò fosse avvenuto – sostenne – la famiglia non si sarebbe più interposta tra la volontà dello Stato ed il singolo individuo. Ogni individuo sarebbe stato assoggettato alla volontà del governo, in quanto non avrebbe avuto più una famiglia alla quale appoggiarsi come avveniva ai tempi del tribalismo.

lunedì 20 luglio 2015

Panic Project: simulare una invasione aliena per creare una dittatura mondiale





di: E. Dubay


Il massone di 33° grado, Cavaliere di Malta onorario di sangue Royal Blue e 40° presidente degli Stati Uniti d'America: Ronald Reagan, in più occasioni ebbe modo di affermare pubblicamente che se il mondo avesse temuto una minaccia aliena, di certo si sarebbe riunito sotto un'unica bandiera.

venerdì 11 ottobre 2013

la distruzione programmata dell'europa-parte II






La distruzione programmata dell'Europa-parte II

Il movimento femminista-
la distruzione del femminino sacro-
ipersessualizzazione delle masse-il maschilismo-
aborto-divorzio-distruzione della famiglia



PREFAZIONE:

SE SI VUOLE ATTACCARE UNA CIVILTA' E DISTRUGGERLA DAL SUO INTERNO,UNO DEGLI OBBIETTIVI PRINCIPALI E' LA DONNA,PERCHE' LA DONNA HA IN SE LA PARTE CREATRICE,IL FULCRO DI OGNI CIVILTA' E' RAPPRESENTATO DALLA DONNA,IL SUO UTERO E' QUELLO CHE PERMETTE LA SOPRAVVIVENZA DI TUTTA UNA SPECIE,E QUINDI L'ESSENZA STESSA DELLA RAZZA UMANA;
DISTRUGGERE LA DONNA SIA SPIRITUALMENTE CHE FISICAMENTE,EQUIVALE A UN CRIMINE CONTRO TUTTA LA SPECIE UMANA E QUINDI MINACCIARE LA SUA STESSA SOPRAVVIVENZA,E DI CONSEGUENZA CONTRO IL CREATORE (LA GRANDE ENERGIA COSMICA),CHE ANCHE ESSO E' UNA  FORZA FEMMINILE,NON MASCHILE COME SI E' VOLUTO FARE CREDERE.

venerdì 13 settembre 2013

l'industria della menzogna,i media i veri terroristi











di Domenica Losurdo

Nella storia dell’industria della menzogna quale parte integrante dell’apparato industriale-militare dell’imperialismo il 1989 è un anno di svolta. Nicolae Ceausescu è ancora al potere in Romania. Come rovesciarlo? I mass media occidentali diffondono in modo massiccio tra la popolazione romena le informazioni e le immagini del «genocidio» consumato a Timisoara dalla polizia per l’appunto di Ceausescu.




1. I cadaveri mutilati

Cos’era avvenuto in realtà? Avvalendosi dell’analisi di Debord relativa alla «società dello spettacolo», un illustre filosofo italiano (Giorgio Agamben) ha sintetizzato in modo magistrale la vicenda di cui qui si tratta:
«Per la prima volta nella storia dell’umanità, dei cadaveri appena sepolti o allineati sui tavoli delle morgues [degli obitori] sono stati dissepolti in fretta e torturati per simulare davanti alle telecamere il genocidio che doveva legittimare il nuovo regime. Ciò che tutto il mondo vedeva in diretta come la verità vera sugli schermi televisivi, era l’assoluta non-verità; e, benché la falsificazione fosse a tratti evidente, essa era tuttavia autentificata come vera dal sistema mondiale dei media, perché fosse chiaro che il vero non era ormai che un momento del movimento necessario del falso. Così verità e falsità diventavano indiscernibili e lo spettacolo si legittimava unicamente mediante lo spettacolo. Timisoara è, in questo senso, l’Auschwitz della società dello spettacolo: e come è stato detto che, dopo Auschwitz, è impossibile scrivere e pensare come prima, così, dopo Timisoara, non sarà più possibile guardare uno schermo televisivo nello stesso modo» (Agamben 1996, p. 67).

venerdì 7 giugno 2013

I compagni di Baal Les compagnons de Baal 1968



I compagni di Baal
 (Les compagnons de Baal)
(1968)

Regia di
Pierre Prévert
(fratello del poeta Jacques Prèvert)
Scritto da:
Jacques Champreux
e Pierre Prèvert
Cast dello sceneggiato:
Jacques Champreux: Claude Leroy
Gérard Zimmermann: Pierrot Robichat
Claire Nadeau: Françoise Cordier
Jean Martin: Hubert de Mauvouloir/Maire de Blaingirey/Pr Lomer/Comte de Saint-Germain/Malshadoc
Popeck: Joseph/Frère Cheval
René Lefèvre: Pépère

Raymond Bussières: Diogène/Jacques Arnaud
Martine Redon: Viviane Arnaud/Liliane, la jeune fille folle
René Dary: Le commissaire Lefranc
André Rousselet: L'inspecteur Labasse
Jacques Robiolles: Un adorateur de Cosmochronos
Marcel Champel: Le clown
Pierre André Krol: Professeur Lomer
Etienne Decroux: Compagnon Ukobach
Gaston Floquet: Compagnon Fleuros
Marc Fraiseau: Compagnon Xaphan
Bernard Tixier: Compagnon Astaroth
Raymond de Baecker: Andras

Musiche originali di
Henri Sauguet

Lo sceneggiato è suddiviso in sette episodi:

- La Lanterna di Diogene
- I misteri dell'Isola di Saint Louis
- Lo spettro rosso
- L'inquietante professor Lomer
- La notte dell'otto di fiori
- L'eredità di Nostradamus
- Il risveglio di Lilian



- Qual è il primo dei re?
- Il primo dei re è Baal, il demone tricefalo che regna sulla parte orientale dell'inferno. Quante legioni ha al suo comando?
- Sessantasei

martedì 4 giugno 2013

Eyes Wide Shut: la magia del Potere e la logica del desiderio

              "Chi credi che fossero quelli là? Non era mica gente qualsiasi. Se ti dicessi i loro nomi, e non te li dico, ma se te li dicessi non dormiresti più tranquillo"
              (Victor Ziegler, dialogo finale)

              "Il sacrificio cruento, sebbene sia più pericoloso, e' piu' efficace"
              (A. Crowley, Magick)

              "La donna si esaurisce tutta nella vita sessuale, nella sfera        dell'accoppiamento e della riproduzione, nelle relazioni il cui oggetto è il maschio o il figlio".
              (O. Weininger, Sesso e carattere)
 
Stanley Kubrick


L'ultimo film dell'artista, un progetto accarezzato già negli anni settanta, completa la trilogia americana. In particolare esso si lega al primo pannello, Shining, di cui per alcuni aspetti risulta una replica: una famiglia in crisi, il contatto con ambienti misteriosi e potenti, la tragedia che ne consegue. Forse Shining è stato girato da un K che non osava ancora affrontare l'argomento di petto: all'Overlook tutto e' celato dietro simboli. In Eyes invece niente è nascosto, a partire dal titolo: occhi-spalancati-chiusi, un titolo radicalmente modificato rispetto a quello del racconto (Traumnovelle, Doppio sogno, 1926), del quale K si limita a mantenere il traliccio narrativo, ampliandolo con figure (Ziegler) e situazioni (il rituale magico che apre l'orgia) inesistenti in Schnitzler.