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venerdì 22 gennaio 2016

LA PREFERENZA PER I PROPRI SIMILI NON È ODIO VERSO GLI ALTRI



di: Jonathan Black

Un pezzo di propaganda particolarmente insidioso che vedo sempre ripetuto a pappagallo su internet è l’idea che le preferenze siano uguali all’odio, ma solo nel caso della gente Bianca. Questa è una tattica per riformulare l’uso del linguaggio in modo da cambiare il significato delle parole. George Orwell notò l’uso di questa tattica quando disse: “Il linguaggio politico … è formulato per fare sembrare le bugie veritiere e l’omicidio rispettabile, e per dare una parvenza di solidità al puro vento”. Tuttavia, c’è un altro aspetto di questa stessa tattica. È quando le parole vengono ridefinite in un modo ipocrita per demonizzare e screditare una parte in un dibattito.


Questo è palesemente utilizzato nei dibattiti su immigrazione e cultura. Quando qualcuno dice che vuole preservare la propria cultura, si dice che odia chi è diverso, che è xenofobo. Se si preferisce la compagnia di persone eterosessuali si è chiamati omofobi. Se si preferisce la compagnia di persone Bianche si è chiamati razzisti. Ovviamente questo vale solo per i Bianchi, che è dove nasce la doppia morale.

Quando i Messicani celebrano la loro cultura in un altro paese, questo si dice che è una buona cosa che dovrebbe essere incoraggiata. Quando i Bianchi vogliono celebrare la propria cultura, nei loro paesi, si dice che offendono o degradano gli altri.

Recentemente ci sono state proteste in Germania sull’influenza che i musulmani stanno esercitando sul loro paese e sulla loro cultura. Quasi un terzo degli intervistati concorda sul fatto che vi è un problema che deve essere affrontato seriamente. Com’era prevedibile, la signora Merkel ha caratterizzato l’opposizione alla distruzione della cultura tedesca come una questione di “colore della pelle”. Merkel ha detto: “Oggi molte persone stanno gridando di nuovo i lunedì: ‘Noi siamo il popolo’. Ma ciò che realmente significa è: tu non sei uno di noi'”.




Come questione di fatto, alla maggior parte dei Tedeschi piace essere Tedeschi e vogliono che la Germania rimanga tedesca. In caso contrario, vivrebbero da qualche altra parte. Naturalmente intendono “tu non sei uno di noi”, perché i musulmani non sono Tedeschi. La maggior parte dei musulmani sono Arabi, Pakistani o qualche altra etnia del Medio Oriente. Neanche l’Islam è Tedesco. L’implicazione è che essere Tedesco è male e che la Germania, come il resto d’Europa, dovrebbe accogliere con favore la sua morte per mano del terzo mondo. Nessuno critica la Liberia per essere troppo nera o la Cina per essere troppo asiatica, ma a quanto pare la Germania è troppo tedesca per le élite.

Ancora più sconcertante è il fatto che la Germania prenda il secondo più grande numero di richiedenti asilo in Europa, secondo solo alla Svezia, ma viene chiamata xenofoba da persone come Joe Biden. A quanto pare, non sarà sufficiente finché non sarà rimasto in Europa nessun europeo. Grandi città come Londra e Parigi sono già invase da popolazioni straniere. Chi parla contro il perdere le proprie terre d’origine per persone che non rispettano la cultura né apprezzano gli omaggi che gli vengono dati è chiamato nazista. L’ex primo ministro svedese ha recentemente affermato che la Svezia appartiene ai non-svedesi.
Potete immaginare la reazione e l’indignazione se fosse detto ai Giapponesi che se non danno il loro paese ai Nigeriani sono razzisti? Come dice il mantra “L’Africa agli africani, l’Asia agli asiatici, i paesi bianchi per tutti.”

Il mondo ha davvero perso il cervello. Come in molte altre cose, ignorare la natura funziona solo per poco tempo. Come i matti progressisti che hanno diretto l’Occidente negli ultimi 100 anni continuano a spingere agli estremi della follia, il nazionalismo è in aumento e gruppi di estrema destra cominciano ad alzarsi e dire: “adesso basta”.

Sembra che la sinistra non impari nulla dalla storia. La situazione che vediamo oggi ricorda stranamente le condizioni che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale.
I disadattati sociali hanno preso in giro e ridicolizzato i tradizionalisti dal 1960, apparentemente ignorando per tutto il tempo il fatto che il pendolo che stanno spingendo sta solo aumentando la tensione su una molla che alla fine si ribalterà indietro nella direzione opposta.
  

Più aggressiva e più estrema è la loro spinta, più forte sarà il ritorno e non avranno nessuno da incolpare, tranne se stessi. Più perseguitano persone moderate e razionali oggi, meno queste persone saranno disposte a sentire ragioni quando alla fine si rivolteranno.
Vorrei evitare tutta quella sgradevolezza, ma il dibattito razionale e il compromesso è qualcosa di completamente estraneo al cervello progressista. Per loro, nulla è mai abbastanza. Anche in un mondo pieno di pedofilia legale e bestialità starebbero piangendo per l’oppressione chiedendo giustizia sociale. Non vi è alcuna ragione con i principi religiosi.
Tornando alle preferenze, la maggior parte delle persone preferisce associarsi ad altre che siano simili a loro. Preferiscono stare vicino a persone che sembrino simili, che abbiano idee simili sul mondo, e interessi simili. Questo non significa che odino chi è diverso. Mi chiedo che cosa fanno i guerrieri della giustizia sociale quando vanno a una gelateria. Si lamentano del fatto che ad alcune persone piaccia solo la vaniglia? È bianca, dopo tutto. Esigono che più persone scelgano sapori che non interessano a nessuno? Non urlano, “Se il tuo gelato preferito è cheesecake, allora vuol dire che odi la menta con gocce di cioccolato”?

I popoli europei godono delle loro radici, culture, tradizioni e vogliono preservarle. Spesso godono ed apprezzano anche le culture di altri. Mi piace il cibo messicano e sono affascinato dalla cultura giapponese, ma non voglio che l’America diventi il Giappone o l’Inghilterra diventi il Messico. Se avessi voluto vivere in una cultura messicana mi sarei trasferito in Messico. Lo stesso vale per la cultura giapponese. E se entrambi i gruppi non volessero la mia presenza straniera, avrebbero tutto il diritto di vietarmi l’ingresso.
Affinché queste diverse culture sopravvivano, devono continuare ad essere diverse, e questo significa separazione. La loro separazione è ciò che le rendeva diverse in primo luogo. Diversi ceppi razziali con differenti risorse, diverse idee, e diverse motivazioni hanno reso queste culture ciò che sono oggi. Mescolarle tutti insieme non sta contribuendo alla diversità, sta distruggendo la diversità.





Voler preservare qualcosa non è odiare qualcos’altro. Diciamo forse che qualcuno che raccoglie oggetti d’antiquariato deve odiare i più recenti? Un uomo amante della bistecca odia il pollo? Posso apprezzare la musica classica senza che qualcuno mi accusi di odiare il rock? Voler preservare la tua cultura e discendenza è normale, naturale e lodevole. Tutti i gruppi di persone sono incoraggiati a farlo, tranne gli Europei. Gli Europei devono cominciare a battersi per se stessi prima che siano completamente emarginati o interamente sradicati.

Per 60 anni i progressisti ci hanno detto di ignorare i nostri occhi bugiardi e rifiutare ciò che sappiamo nei nostri cuori. La natura non sarà ignorata per sempre e le crescenti tendenze nazionalistiche in Europa sono la prova di questo. Ora è il momento di decidere il corso del nostro futuro. Coloro che non si alzeranno per se stessi saranno scartati nella pattumiera della storia. Volete buttare via sangue, sudore e lacrime dei vostri antenati? Volete buttare via un dono di 40.000 anni? Il tempo stringe.



2 commenti:

  1. ...alla maggior parte dei Tedeschi piace essere Tedeschi e vogliono che la Germania rimanga tedesca....

    già vero e dopo la riunificazione sarebbe la peggior beffa, il rischio è alto perchè i precedenti già ci sono, una volta c'era un Tirolo adesso c'è il Tirolo del nord e quello italiano del sud, anche a noi tirolesi piacerebbe essere solo tirolesi

    l'irlanda agli irlandesi il tirolo ai tirolesi e gli euskadi agli euskaderi, potranno passare secoli ma siccome il sangue tedesco non si sciacqua mai prima o poi smetteremo di stare SOTTO l'italia e torneremo CON l'austria

    jj

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  2. Per l'anonimo altoatesino:
    la questione non e' fra tedeschi o stranieri, la questione da analizzare e' in casa propria, la domanda e' perche' accade che dei tedeschi che comandano volgiono che gli altri tedeschi o bianchi debbano per forza integrarsi con estranei se non lo richiedono espressamente?
    Prima di fare inutile razzismo, chiediamoci chi sono queste persone che si dichiarano tedesche, bianche e progressiste?
    come mai odiano cosi' tanto tutti i loro vicini?
    com mai gli augurano tutti i mali del mondo?
    sono europei coloro che governano l'europa?
    queste sono le domande da farsi.
    SEPP

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