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venerdì 11 luglio 2014

ISIDE OSIRIDE HORUS















  
ISIDE O DELLA MEMORIA





Siamo qui, e nella nostra immaginazione possiamo trovarci ed essere ovunque; che la cosa sia mo meno “reale”, è un fatto del tutto irrilevante. Noi recitiamo una parte, e, come tutti gli attori, non ci poniamo troppe domande sul come l’abbiamo portata a termine. Si tratta sempre e comunque del modo in cui un individuo “interpreta” la propria vita, ed ogni diversa rappresentazione risulta sempre “psicologicamente vera”.

Ognuno è tenuto in vita dalla propria “Storia”, ed è egli stesso quella Cronaca: una concatenazione di eventi esteriori ed intimi, che gli è servita a vivere e a raccontarsi la propria vita. Gli Egiziani vivevano, come molti altri popoli antichi, nel mondo della Psiche; ed il loro mondo sotterraneo, il loro oltretomba o “Mondo dei morti”, è proprio il Regno stesso della Psiche. L’Inconscio è un termine ridicolo, quando lo si usa per indicare il Regno di Osiride, Hades, o Plutone: un luogo in cui tutti noi siamo in balia dell’immenso potere delle Immagini.

Il Mondo Infero ed Immaginale, è quello dell’Anima, Psiche, e le tombe egizie possono darci un’idea precisa di come essa funzioni, e di come sia possibile vivere ed esistere immaginalmente in essa, con pari realtà che nel mondo fisico terrestre. I Dipinti e la Poesia Liturgica e Rituale egizia, sono metafore endopsichiche, relative a ciò che è realmente l’esistenza umana.


Popoli come quello egizio, agivano solo se erano in contatto con la realtà interiore e psichica. La comparsa giornaliera del Sole Ra, e la sua “nascita”, o le diverse fasi della Luna – l’Occhio offeso di Horus- non costituivano delle immagini allegoriche, ma delle Intuizioni immaginali che travalicano la ragione e l’intelletto; ovvero il piano del mentale grossolano.

Non si tratta di Metafore, ma di un vivere la Psiche ed il mondo secondo l’apparire ed il manifestarsi di Simboli viventi che formano la Realtà, che è in sé stessa mitica, unica, inseparabile dai suoi Significati. Ricordare ciò che non è mai avvenuto, ma che, una volta “ricordato”, certamente avverrà, significa Immaginare con il Cuore, attivando una Memoria Centrale che è comprensiva di entrambe: Ricordo ed Immagine.

La MEMORIA si riferisce ad un’attività del cuore, che si svolge nel campo che oggi chiamiamo confusamente ricordo, immaginazione, e Subconscio. La Memoria è un genere d’Immaginazione a cui si lega un certo “Senso del Tempo”, e ricordare ed Immaginare differiscono solo perché nel primo caso si inserisce il senso del Tempo passato, per qualcosa che è accaduto, e nel secondo ci si riposta al Tempo presente, e a ciò che non è mai avvenuto. Immaginare significa Prefigurare il futuro con un’azione mentale attuata nel Presente.

Va detto che Iside è la Dea della Memoria, colei che, come Potenza attiva, rimembra Osiride quale era prima della sua morte, e del suo smembramento in 14 pezzi: una disgregazione attuata dal Dio Seth, Signore della morte e dell’Immortalità. Iside rimembra il suo sposo- fratello, lo riformula quale egli era: come una metà della propria interezza androginica Iside-Osiride. Senza Osiride, Iside resta un trono vuoto, e senza Iside, Osiride è l’impotenza della vita terrena di fronte alla morte disgregante.

Iside usa l’immagine della propria completezza per rimembrare Ausar, per riassociarlo a sé, e per poter far nascere Horus: il Membro mancante, che è il Fallo Potente capace di Restaurare e vitalizzare la Mente Completa, originaria, comprensiva di Mente, Corpo, e Spirito. Nell’essere devota ad Osiride, Iside è di fatto devota alla propria parte virile, e questa relazione di fedeltà immaginale va ben oltre una sessualità che, fra “fratello e sorella” si fonde nel ritorno alla fonte: l’Incesto che, come ogni sessualità Primordiale, atterrisce le menti di chi, condizionato dalle morali semite, poco comprende dell’ampiezza degli Archetipi relativi all’Eros.

Il Mito immaginale di Iside ed Osiride è un Ricordo di Sé, come completezza armonica e sovra naturale, ovvero raggiunta magicamente, fra maschile e femminile, Potere e Potenza; in un insieme che è la trascendenza d’entrambe nel Terzo Termine d’Unificazione: Horus, il Risorto, figlio della Memoria onnicomprensiva, che si rigenera in Lui come Mente e Campo Psichico unificato, capace di veicolare ed esprimere ogni Energia Cosmica.







 HORUS IL RISORGENTE




Come il metallo che lo rappresenta, l’Oro, Horus è il miglior conduttore dell’Energia: puro, inattaccabile dagli acidi corrosivi, neutrale rispetto ai passaggi energetici attraverso di sé. Così Horus è il Veicolo di tutti gli Dei, può comprenderli, manifestarli tutti, ed è il Faraone Solare capace di esprimere le vibrazioni dei 9 Colori o Livelli Aurici e sottili dei corpi corrispondenti: 7 cromatismi visibili, più Infrarosso ed Ultravioletto, che si fondono nei 5 veicoli spirituali, di cui AKHU e SAHU costituiscono i primi due.

Horus è il luminoso portatore di fallo, il Signore Lucifero della Visione Interiore ed esterna, e si impone all’Entropia, Seth, come possessore delle doppie chiavi della Vita. Il suo aspetto di Potenza attivante, o HATHOR, è l’Energia elettromagnetica, capace di aprire le 12 soglie del DNA umano completo, rendendolo divino. Nel Tempio di Hathor a Denderah, vi sono le rappresentazioni dei congegni di rigenerazione ed illuminazione del KA: la forza vitale individuale, che può venire elevato di potenza, trasmutandosi in AKHU, SAHU, e così via.

La Mente, difatti, può essere trasmutata da grado a grado, di stato in stato, da condizione a condizione, da vibrazione a vibrazione, di polarità in polarità; fino al proprio culmine di Sostanza Unitaria: il Tutto che crea infiniti Universi Spazio Temporali. Horus, o HERU, ha l’abilità Heroica, il potere mentale, immaginale e di ricordo, che sa superare gli Elementi basilari della materia Sethiana. Egli usa il sottile per trasformare il grossolano, l’elevato per innalzare l’infimo, il Sacro per modificare l’indegno.

Per questo Egli è detto “Il Vendicatore del Padre” ovvero colui che realizza la completa potenzialità della sua Stirpe, rendendo presente in sé il Passato, rigenerandolo e guarendolo, entro di sé, dalle sue 14 fratture di scissione psicofisica e mortale. In questo senso, Horus è il vincitore della morte, Seth, colui che la ingloba nella propria mente, facendosene un’alleata ed un mezzo di sostegno, al proprio Processo di Alchimia Immaginale: un Itinerario che non nega le Energie Infere, o le vibrazioni devastanti e Sethiane, ma le sa accogliere nella propria psiche, per trasmutarle e servirsene, come di Potenze di trasmutazione vibratoria, capaci di invertire le polarità indesiderate, attuandone la metamorfosi.

Allora, Horus diviene il Signore dei Due Orizzonti, lo Sfinge, l’Essere del Mistero e della Conoscenza Suprema: fattore evolutivo degli individui e degli Esseri Superiori, e loro perno psichico fondamentale. Horus, coltivato come Stato do Coscienza fondamentale, appartiene allo strato più profondo ed elevato della psiche, e può venire risvegliato e fatto nascere.

È un grosso errore pensare che ciò che è scomparso cessi, perciò, di agire. Gli antichi stati di coscienza, che si evidenziano come DEI, o Archetipi divini, vibrano ancora nello spazio della nostra Psiche, e se non appartengono per nostra sventura, alla fase Lucida della Coscienza, giacciono tuttavia latenti in essa, pronti a rimanifestarsi, se li attiviamo adeguatamente in noi.

In Egitto, come in India ed in altre antiche Culture, l’Aristocrazia Magica era formata da Iniziati ai Misteri Universali. Costoro possedevano un altissimo grado di Gnosi, ed usavano Poteri e facoltà mentali e psichiche che permettevano loro di spaziare liberamente nei mondi sottili e spirituali, agendo magicamente sul livello terrestre. La veggenza dei Sacerdoti di Ra, sa scrutare nei mondi invisibili, secondo gli insegnamenti del Dio Tahuti o Toth.
Essi hanno sviluppato l’Occhio di Horus, il Terzo Occhio, e, dall’invisibile, sanno tradurre in simboli, ed immagini sensibili, le forme Archetipe, Astrali e Spirituali.







  
 LA DOTTRINA SEGRETA







 Ciò che è stato per ora decifrato dei testi geroglifici, non ha ancora rivelato nulla della DOTTRINA SEGRETA degli Egizi: quella dell’azione disincarnata e magica, sul piano Cosmico, in connessione all’Iside Urania, NEIT-UR-DUYAT: ovvero NUT. Sul trono di questa Memoria Cosmica, sta scritta la formula della rimembranza di Sé:

Io Sono ciò che è, ciò che fu, e ciò che sempre sarà. Nessuno che sia ancora mortale può svelarmi.

L’Adepto deve divenire Non-Mortale, ovvero superare la scissione dei suoi aggregati e la cancellazione dei ricordi dovuta a quel morire disgregante; egli deve farsi Lucido Ricordo di Sé. Con questa Presenza Fissa che gli fa da Centro, o Io Essenziale, egli può deporre la propria spoglia mortale KHAT, per assumere il Corpo di Luce AKHU, in cui attuare la transferenza della propria Coscienza, sia da vivo che nel Post Mortem.

L’Adepto attua la metamorfosi Psicurgica, con cui formula e stabilizza il proprio AKHU: lo Spirito luminoso ed intelligente. Egli deve quindi conoscere le 12 Potenze Cosmiche che formulano il mondo sensibile, circondando la Terra nella sua orbita. Viaggiando nei suoi 9 involucri egli incontra i 12 Dei dello Zodiaco, che operano nei suoi Vortex o Chakras: in 84 fasi distinte. L’Essere sdoppiato dell’Adepto si svolge come una spirale, nei 12 livelli cosmici, in 7 fasi, visitando due volte le 42 Regioni dei Mondi Invisibili, e ripetendo, su ogni Piano, le fasi settenarie.

Questo processo dura 84 ore, ovvero 3 giorni e mezzo, simboleggiati in India dalle 3 spire e mezzo del Serpente Kundalini, avvolto a spirale attorno al Lingam o Fallo eretto. Ad ogni ORA o Fase Planetaria, corrisponde un Essere Cosmico, cioè un Segno dello Zodiaco. Passati questi 42 PILONI, l’Adepto viene risvegliato alla Seconda Nascita, ed é un Due volte Nato che, con gli esercizi del morire ha eliminato ogni elemento superfluo del suo essere perituro.

Ormai egli può fondarsi solo sulle forze dell’AKHU, e sulle corrispondenze archetipiche che lo guidano alle esperienze superiori. Di Involucro in Involucro, di corpo in corpo, egli passa ad ampiezze d’essere sempre maggiori: a trascendenze viventi che gli sussurrano i propri Misteri. Allora ogni glifo sulle pietre si fa chiaro, parlante, svelandogli i segreti del proprio occulto significato. Nel Nord questo sarà il processo Odhinico d’assunzione gnostica delle Rune.

 



L’Adepto, fattosi veggente, lascia alla vita precedente, obnubilata e cieca, il mondo della morte e del morire, ed inizia, su altri piani, un’altra Vita. Egli attua la propria OSIRIFICAZIONE. Osiride stava racchiuso, latente ed implicito, nel suo corpo mortale, come in un sarcofago di carne; assopito da un temibile incantesimo universale, ed ora egli ha spezzato questo sortilegio, rimembrando e risvegliando in Sé l’Osiride, e togliendolo dal suo sonno di putrefazione terrestre, per liberarlo e manifestarsi come HORUS IL RISORTO.

Egli ha ricomposto i 14 pezzi del Corpo Osiriaco, nelle corrispondenti fasi della Luna Calante, usando il proprio potere mentale, Iside, la Grande in Magia: UR- HIKY, e la Magia Suprema UR-HEKA. Ricomposte nelle 14 fasi della Luna crescente, le parti dissociate devono venire FISSATE, per formare la “MUMMIA”, o Corpo Incorruttibile. Solo allora, a KHEMIS, vicino al lago di BUTO, l’Adepto può rinascere come HORUS, e padroneggiare l’energia Tifoniana di SETH, relegandolo nei dominî del Sud, ovvero nei 6 Segni Inferi dello Zodiaco. Fra i massimi segreti della Memoria Isiaca, vi è la Potenza fondamentale del NOME TRASCENDENTE o REN, del Dio supremo RA; Iside è dunque la Potenza Epigonica di RA.

Il sacro suolo d’Egitto è diviso in 42 regioni, simili alle 42 Regioni del Mondo Invisibile. Ogni Regione comprende delle città, la cui organizzazione corrisponde a quella delle parti sovrasensibili del Cosmo. Ogni città ha il suo Culto, la sua Disciplina, i suoi Misteri e le sue Scienze.

Nella Stirpe Egizio-Atlantidea non vi è alcuna rassegnazione rispetto alla cosiddetta “Condizione Umana”; nessuna acquiescenza passiva verso un’esistenza terrena miserabile, pari a quella dei trogloditi e dei pastori nomadi che allora popolano il Nord Africa e l’Egitto. Questa stirpe, nata dal lignaggio Atlantideo, ha facoltà ed energie che mancano agli altri popoli: è pienamente consapevole di questa Potenza, e vuole espanderla e svilupparla.

L’Egitto Faraonico possiede i segreti del Dio TAHUTI, o Thoth, l’Hermes Trismegisto dei Greci, e li realizzerà ampiamente nei suoi millenni di Storia. Ma l’Egitto ha anche dei nemici giurati: i miserabili ed invidiosi Libici, e i Semiti HABIRU, che oseranno invaderlo per poi venire ricacciati oltre il Mar Rosso. Questi meschini, avvelenati dall’impotenza, semineranno morte e distruzione nella sacra Terra d’Egitto, massacrando i sacerdoti, distruggendo i Templi, e Bruciando i Papiri della Saggezza.

L’Egitto patirà l’invasione semita degli HYKSOS, e quella persiana di CAMBISE, che decreterà la fine della Corrente Esoterica, della sua Arte, e poi anche della sua Razza, sostituita da quelle degli invasori e dei popoli limitrofi. Così l’Egitto dei 3 Imperi, che per tre volte esprimerà la Civiltà Ermetica Incarnatasi in esso, finirà sotto il dominio di Alessandro, e poi di Roma. Allora, la vita interiore e psichica di questa stirpe ariana, si occulterà, ritraendosi nel Mistero muto degli Enigmi di pietra: nei segni geroglifici, e nell’invito individuale ad aprire il cuore alla sua Magia occulta, per rinascere come Memoria Attuale, nello spirito e nella mente di coloro che hanno l’Ardore e l’Ardire di scostarne il Velo.

Tutto ciò che nell’Antico Egitto si svolge come processo storico esteriore, viene vissuto psichicamente dall’Animo del Faraone, che incarna lo Spirito del suo Popolo e della sua Stirpe: il TA-MERIU, o Lignaggio d’Egitto, presentandosi come Ipostasi ed AVATAR di HORUS. Tutto ciò che si svolge invece come disciplina della Magia, della Scienza, e dell’Arte, il Faraone lo vive spiritualmente, come Sommo Sacerdote e Pontifex: Grande Psicurgo e Primo Profeta nel Consesso dei Magi; ovvero, come manifestazione di SETH.

I Due Poteri, simboleggiati dalle due corone, Bianca e Rossa, si fondono nella Presenza del Faraone, che, come REBIS HERUSETH vivente, esprime l’unione dei Due contendenti, in una perfetta Armonia. Nell’Essere del Faraone si sintetizza tutto l’Egitto e, nel sacro UREO che egli porta sulla fronte, si riassume tutto il suo potere divino e la sua completa identificazione con HORUS e SETH.











 L’ UREO







Nelle spire dell’Ureo si configura la spirale evolutiva a cui tende il Regno Materiale, e che egli è chiamato a dirigere e curare attentamente. Il serpente, che esprime la continuità dei Cicli o Eoni Cosmici, è il simbolo dell’Eternità e del Potere ereditario derivante da Horus, il fallico serpe di Iside, nonché la sua insostituibile funzione nell’evoluzione spirituale della Stirpe. È l’Ureo a dirigere i Faraoni, ed a costituire il loro simbolo immutabile; attraverso tutte le Dinastie.

Le figure umane dei Faraoni sono gli “Strumenti” attivati dall’UREO, che è il loro Spiritus Rector o Ente Direttivo: il loro DAIMON PAREDROS. Quando il Faraone muore, l’Ureo viene posto sulla fronte del suo Erede e Figlio, spirituale e carnale, perché ciò che è immortale congiunge gli elementi della Stirpe, oltre l’apparente interruzione della morte. Il Serpente è in rapporto con il Sole, in quanto animale a sangue freddo, ed incarna, nelle specie velenose, il simbolo di un Ardore solare dissolvente: di un’Energia Ignea capace di scindere e dissociare il sistema nervoso umano. La sua fulmineità d’azione, la sua vitalità, la sua capacità di rigenerazione, il suo aspetto mobile ed elastico, ne fanno anche il simbolo del PUER AETERNUS; il sigillo dell’Eterna Giovinezza.

Osservandolo dalla coda alla testa, ci si presentano sia le fasi dell’evoluzione biologica, che la successione degli Stati di Coscienza: dallo stadio inferiore al superiore, dimostrate dalla catena ossea delle sue vertebre, corrispondenti alle vertebre della spina dorsale umana; dalla più piccola e semplice, del coccige alla più grande e complessa, che forma la scatola cranica.

Il suo muoversi ondeggiante è quello stesso dello spermatozoo, irrigiditosi nella forma della colonna vertebrale e del cranio, e che mostra, nelle vertebre e nelle innervazioni ad esse connesse, la progressione spiraliforme dei vari livelli dell’Essere nel Divenire. Nell’Arte geroglifica ieratica, il serpente indica l’eterno, gli avverbi di tempo, mentre l’Ureo assume il valore della Divinità formativa: la Potenza ricettiva che esprime l’illimitato nei limiti della manifestazione materiale.

Nelle spirali serpentine vediamo il procedere ritmico dei fenomeni ciclici, la successione delle generazioni, e i gradi della progressione. L’incorruttibilità materiale la vediamo in alcune specie acquatiche, piccole e trasparenti, che si conservano ottimamente senza imbalsamazione. L’UREUS che contorna il disco solare, si riferisce a questa energia solare formativa, che è la Kundalini Shakti dell’India; ovvero l’eterno principio di formulazione.

Disegnato in cerchio, come ORUROBOROS, il serpe che si mangia la coda, esprime invece con chiarezza il suo pieno valore di Eternità che inizia e finisce in un unico punto. Analogo, è il cerchio o anello aperto, con le due estremità a testa di serpente, che mostra “Ciò che non ha mai fine”: il Principio che rifluisce e si conclude in sé stesso, trascendendosi e completandosi in un Ciclo senza possibili interruzioni.












L’ACQUA

 






Materia primordiale, leggera e fluttuante, l’Acqua Madre è la Regione Archetipica e lo stato iniziale d’ogni cosa. La Grande Acqua è la soluzione integrale di tutte le sostanze esistenti. Per gli Indù l’Acqua è l’Elemento su cui galleggia, dormiente, NARAYANA, dal cui ombelico spunta il LOTO sacro da cui nasce il BRAHMAN.Narayana è la Coscienza Cosmica affiorante dall’Oceano Abissale e Tenebroso; lo stato di sonno oscuro e quieto della coscienza primordiale, che si libera lentamente da quel torpore, dall’incantesimo supremo della non esistenza, della non coscienza, e della non manifestazione. Dal centro ombelicale sgorga la Coscienza Erotica che manifesta la Vita Universale, esteriorizzandosi in BRAHMAN o RA: Archetipo della Sostanza Unica, e sintesi Macrocosmica della Realtà Potenziale; Essenza d’ogni cosa, e creatore di tutto ciò che esiste. Egli è il Greco EROS PHANES, la Luce della MENTE COSMICA nella mente umana.

Le Acque, come le Soluzioni della Chimica, indicano lo stato instabile della materia, la realtà mutevole, la realtà fluida e mutevole soggetta al tempo veloce. Esse dunque simboleggiano il divenire, la costante trasformazione dell’esistenza che si alterna in ogni processo vitale. La Linea ondeggiante indica anche il carattere fluido e vibratorio dell’Energia vitale, che ha lo stesso valore dello sperma virile: il liquido seminale da cui procede la formulazione dell’essere.


Questo elemento fecondante virile, si unisce all’Elemento terrestre, ricettivo e femmineo. L’unione Acqua-Terra è la Soluzione Satura ricca di sali minerali, in cui ciò che era latente o apparentemente inanimato, diviene VIVENTE. Il minerale si rivela organico, e passa allo stato vegetale, facendo di quest’Acqua tramutatasi in linfa seminale e sanguigna il simbolo della VITA. L’Acqua è l’Umore mobile, che nell’essere umano fluisce nei sistemi sanguigno, endocrino e linfatico, e che costituisce il Sangue della Terra, portato dalle rete dei fiumi ai grandi invasi lacustri e marini. Prototipo della purezza elevante, l’Acqua cristallina è la visione chiara, strumento della verità e della Coscienza non adombrata.

L’Acqua purifica e, con la catarsi del Lavacro, allontanando dal corpo ciò che di impuro vi si era depositato, in modo simile alla funzione renale. L’Acqua è dunque simbolo di ciò che scioglie e libera, rinnovando le connessioni e separando il sostanziale da eventuali depositi contaminanti. La distruzione che usa l’Acqua come solvente, indica un riportare qualcosa ai suoi elementi, annientando le configurazioni errate.

L’Acqua Catartizzante è ciò che libera la Vita da quello che l’insidia, ed ha una funzione eminentemente terapeutica. Lo sperma, come la saliva, o secrezioni degli Dei, hanno entrambe un valore magico. Esse danno vita al serpente del Tempo, che toglie le redini a ciò che tramonta per affidarle al Presente di ciò che è. L’Immersione nelle Acque simboleggia la lisi, la dissoluzione formale, la sparizione nell’indifferenziato.

L’Uscire dalla Acque esprime invece la Resurrezione, il risveglio creativo e risorgente di nuove energie: L’INDIVIDUAZIONE. L’Immersione e Ri-Emersione del Neofita, o NAIO PHYTOS = Giovane Pianta, è !o simbolo dell’Iniziazione che dà la rinascita allo Spirito, oltre la morte, il perituro, e la catarsi della purificazione. Questa immersione veniva un tempo prolungata fino a produrre uno svenimento da asfissia, ed uno sdoppiamento della coscienza seguito dal risveglio; ovvero un’esperienza catartica di PRE-MORTE e di uscita in astrale. Ciò provocava nell’iniziando la “Resurrezione del Suo Dio”.

E’ da notare che durante l’annegamento, prima di perdere conoscenza, chi annega vede in un lampo, ed a ritroso, tutta la propria esistenza; dall’ultima immagine alla prima. Questo fatto da al Battesimo il significato di un Rito Iniziatico di Morte-Rinascita, che i Cristiani hanno rubato alla pratica iniziatica pagana. Vi è poi parallelismo fra vibrazione e flusso, fra Onde fluide ed Onde sonore, fra energie fluide e Suoni mantrici, e fra Maree, Lunazioni, cicli minerali, vegetali ed animali.









LA TESTA

 




Ogni Inizio, nel linguaggio geroglifico si esprime con una Testa: umana, TEP, di Bue, KHINT, o di Leone HI. Usando la testa del leone si indica lo scaturire di una forza, lo sprigionarsi di un’energia potenziale, o di un’attività. Il Principio del Rituale Teurgico comincia proprio con questo segno. La testa del Bue KHINT esprime la Specie, il Primo, exoterico, od esotericamente il Prototipo od Archetipo. In un altro ideogramma KHINT, formato da una serie di aspersori, o vasi lunghi a beccuccio, esprime la Matrice attiva, in rapporto a ciò che la manifesta passivamente nel Tempo e nello Spazio.

La Testa umana TEP indica ciò che sta in alto ed è, ad esempio, il Cielo superiore, l’altro aspetto di NUIT, il Cielo inferiore o SUBDUAT. Poiché si riferisce al fenomeno ciclico, TEPUI esprime anche il ritorno al TEP, cioè da capo. Nel gergo comune, TEPUI significa aver fatto una capriola, essere stati catapultati. TEP è l’Archetipo Maschile, l’origine ancestrale delle cose, complementare di NUIT, Archetipo femminile, e Matrice dei fenomeni.








IL LEONE

 




Il Leone evidenzia l’aspetto divorante del Tempo, ed è il PHANES leontocefalo avvolto dal serpente, che per i Greci rappresenta CHRONOS. Se il serpente rappresenta la continuità ciclica, l’eternità, e il fluire della Corrente spazio temporale, il Leone indica, invece, l’aspetto interiormente ed esteriormente attivo della distruzione portata dal Tempo. Il Leone distrugge incorporando il nemico; divorandolo, assimilandolo, facendolo suo, e fondendolo in sé. Così nel Presente il Passato continua ad esistere, trasformato e rinnovato; ringiovanito energeticamente, ed assorbito nell’Attuale, da cui il “corpo morto”, è stata eliminato.
 
Non esiste alcuna separazione fra Arte Ieratica e Magia Sacerdotale: in entrambe vi sono e si esprimono le elaborazioni PSICURGICHE e TEURGICHE della Magia Templare. Magia è tutto ciò che si vive nei Templi egizi e che si sviluppa nella psiche degli Iniziati, perché nella Natura vive la Saggezza Operante degli Dei.




 articolo di:Mauro Likar






1 commento:

  1. Grazie White Wolf per aver presentato questo articolo illuminante e profondo...

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