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martedì 21 maggio 2013

L'Ammiraglio Byrd alla scoperta di agharta la civilta intraterrena parte 2

  L'Ammiraglio Byrd  

 alla scoperta di agharta la civilta intraterrena  parte 2

il messaggio del re del mondo


 "A partire da ora, scrivo qui tutti gli avvenimenti successivi, a memoria. Ciò sfida l'immaginazione e si confinerebbe nella follia se non lo avessi vissuto veramente.








L'operatore radio ed io veniamo portati fuori dall'apparecchio e siamo ricevuti nel modo più cordiale. Venimmo portati allora su una piccola piattaforma mobile di trasporto senza ruote. Ci porta con grande rapidità verso la città scintillante. Come ci avviciniamo, la città sembra essere di cristallo. Presto, arriviamo verso un grande edificio che è di un tipo che non ho mai visto prima. Sembra essere uscito direttamente degli schizzi di Frank Lloyd Wright o forse meglio ancora, da un film di Buck Rogers!!! Ci viene offerta un certo tipo di bevanda tiepida con un sapore mai assaggiato finora. È deliziosa. Dopo circa dieci minuti, due dei nostri stupefacenti ospiti vengono a raggiungerci ed annunciano che devo accompagnarli.
Non ho altra scelta che seguirli. Lascio il mio operatore radio e camminiamo per una breve distanza ed entriamo in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendiamo per un po' di tempo, la macchina si ferma e la porta dell'ascensore scivola silenziosamente verso l'alto. Procediamo poi verso il basso un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembra emanare dai muri stessi. Uno degli esseri ci fa segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sulla porta c'è un'iscrizione che non riesco a leggere. La grande porta si apre silenziosamente e sono invitato ad entrare. Uno dei miei ospiti parla. “Non abbiate timore Ammiraglio, avrete un incontro col Maestro”....
melchizedek il re del mondo

Entro dentro ed i miei occhi contemplano la bella colorazione che sembra riempire il locale. Allora comincio a vedere ciò che mi circonda. Quello che vedono i miei occhi è il più bello spettacolo della mia esistenza. E' infatti troppo bello e meraviglioso da descrivere. E' squisito e delicato. Non penso che esista un termine umano che possa correttamente descriverlo in tutti i suoi dettagli. I miei pensieri sono cordialmente interrotti da una voce calda e melodiosa: "Vi auguro il benvenuto nel nostro dominio, Ammiraglio". Vedo un uomo coi tratti delicati e con il segno degli anni sul viso. E' seduto vicino ad un lungo tavolo. Mi invita a accomodarmi su una delle sedie. Appena mi sono seduto, riunisce l'estremità delle sue dita e sorride. Parla delicatamente e mi comunica ciò che segue:

"Vi abbiamo permesso, Ammiraglio, di entrare qui perché siete di carattere nobile e conosciuto nel Mondo di Superficie". Il Mondo di Superficie, rimasi senza fiato!

Richard Evelyn Byrd
"Sì" , replicò il Maestro, sorridendo: "Siete nel dominio degli Ariani, il Mondo Interiore della Terra. Non ritarderemo per molto tempo la vostra missione, e sarete scortati verso la superficie fino una certa distanza. Ma adesso, Ammiraglio, vi dico perché siete stati convocati qui. Il nostro interesse comincia a causa delle prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. In quel momento, abbiamo mandato le nostre macchine volanti, i "Flügelräds" in superficie per indagare su ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata adesso, caro Ammiraglio, ma devo proseguire. Vedete, non abbiamo interferito mai prima nelle guerre e nelle barbarie della vostra razza ma, adesso dobbiamo, perché avete imparato a manipolare un potere che non è degli uomini, l'energia atomica.

I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi ai governanti del vostro mondo e, tuttavia, questi non ne tengono conto. Adesso, siete stato scelto per testimoniare che il nostro mondo esiste. Vedete, Ammiraglio, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di parecchie migliaia di anni su quelle della vostra razza ".

L'interruppi: "Ma che cosa ho a che fare io con tutto questo, Signore?"



IL MESSAGGIO DEL MAESTRO

Gli occhi del Mastro sembrarono penetrare la mia mente e dopo avermi studiato per un pò, rispose: "La vostra razza ha raggiunto adesso il punto di non ritorno, perché ci sono alcuni tra voi che distruggerebbero il loro stesso mondo piuttosto che abbandonare il loro potere". Acconsentivo ed il Maestro continuò, "Nel 1945 ed in seguito, abbiamo provato a contattare la vostra razza, ma i nostri sforzi hanno incontrato solamente ostilità ed i nostri Flugelrads sono stati attaccati. Sì, ed inseguiti con rabbia ed animosità dai vostri aerei da combattimento. Vi dico adesso, figlio mio, che c'è una grande tempesta che si addensa sul vostro mondo, un furore nero che permerrà per molti anni. Non ci sarà nessuna possibilità di risposta da parte dei vostri eserciti, non ci sarà nessuna protezione da parte della vostra scienza. Questo furia imperverserà finché ogni fiore della vostra cultura sarà calpestato e ogni cosa umana sarà immersa in un vasto caos. La vostra ultima guerra non era che un preludio di ciò che deve accadere ancora alla vostra razza. Noi qui, lo vediamo più chiaramente ad ogni ora. Pensate che mi sbagli?"

“No”, risposi. "È successo già una volta che questi periodi oscuri arrivassero e durassero per più di cinquecento anni.”

“Sì, figlio mio", replicò il Maestro: "Le Ere oscure che verranno per la vostra razza adesso copriranno la Terra come un velo, ma credo che parte della vostra razza sopravvivrà a questa tempesta al di là della quale io non riesco a vedere. Vediamo in un futuro remoto un nuovo mondo che rinasce dalle rovine della vostra razza, cercando i suoi tesori persi e leggendari ed essi saranno qui, figlio mio, salvi nelle nostri mani. Quando questo tempo arriverà, verremo ad aiutare di nuovo la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse, allora, avrete appreso la futilità della guerra e delle sue distruzioni e dopo questo tempo, certi elementi della vostra cultura e della vostra scienza riappariranno di nuovo. Figlio mio, dovete ritornare al Mondo di Superficie con questo messaggio...”
Con queste ultime parole il nostro incontro sembrò arrivare al suo termine. Rimasi un momento come in un sogno, ma, una volta di più, sapevo che tutto ciò era reale e per qualche strana ragione, mi prosternavo leggermente, o per rispetto o per umiltà, non saprei dirlo.
dipinto del re di agharti

Successivamente, presi coscienza che i due ospiti straordinari che mi avevano portato li, si trovavano ancora ai miei lati. "Di qua, Ammiraglio" mi invitò uno di essi. Mi girai ancora una volta prima di partire e guardai indietro verso il Maestro. Un sorriso dolce attraversava il suo viso vecchio e delicato. "Addio, figlio mio", disse e mi accomiatò con un gesto di pace e il nostro incontro era veramente finito.

Velocemente, tornammo fino alla grande porta della camera del Maestro e ancora una volta prendemmo l'ascensore. La porta scivolò silenziosamente verso il basso e risalimmo immediatamente. Uno dei miei ospiti disse ancora: "Dobbiamo fare in fretta , Ammiraglio, è desiderio del Maestro di non ritardarvi ulteriormente e Voi dovete tornare a portare il suo messaggio al vostro popolo".

Non dissi niente. Tutto ciò era talmente incredibile ed una volta di più, i miei pensieri furono interrotti quando ci fermammo. Entrai nel locale e ritrovai il mi operatore radio. Aveva un'espressione preoccupata sul suo viso. Gli dissi:

"Va tutto bene, Howie, va tutto bene".

I due esseri ci diressero verso il veicolo che ci aspettava, salimmo e ci ritrovammo presto a bordo del nostro aereo. I motori iniziarono a girare. La situazione aveva un certo aspetto d'emergenza. Appena il portello fu chiuso, l'aereo fu sollevato immediatamente dalla forza invisibile finché raggiungemmo un'altitudine di 2700 piedi (circa 520 metri). Due apparecchi ci scortarono per una certa distanza, orientandoci sulla nostra strada di ritorno. Devo dichiarare che il nostro tachimetro non registrava alcun dato, sebbene ci spostassimo ad un'andatura molto veloce.

Ore 02,15 Arrivò un messaggio radio. "Vi lasciamo adesso, Ammiraglio, i vostri comandi sono liberi. "Auf Wiedersehen!!!" Vedemmo i flügelräder sparire nel cielo blu pallido.

L'aereo si abbassò improvvisamente come catturato in unvuoto d'aria. Riuscimmò velocemente a riprendere il controllo. Non parliamo per un certo tempo, ognuno immerso nei suoi pensieri.


Ore 02,20 Siamo di nuovo nelle vaste superfici di ghiaccio e di neve e siamo approssimativamente a 27 minuti dal campo base. Li chiamiamo, rispondono. Riportiamo che tutte le condizioni sono normali... normale. Il campo base esprime il suo sollievo per il ristabilimento del contatto.


Ore 03,00 Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione... 


 












































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